Si percepiva un’ atmosfera diversa la sera del 10 maggio nella sala Sibilla Aleramo delle Oblate. Il pubblico numeroso voleva ascoltare, c ‘era un’ aria di attesa percepita come un bisogno, un’esigenza di sentire testimonianze, una voglia di di sperare e respirare voci diverse di quelle, purtroppo consuete in questi tempi.
L’ emozione era forte, anche tra noi, per l ‘intervento della nuova cellula di Quinto Alto Sesto Fiorentino che per la prima volta era nel cerchio del dire. Appena l ‘immagine del rogo di Opernplatz è apparsa sullo schermo si è dato respiro alle parole dette che venivano fuori, in tutta la loro risonanza, alternata a musica e arte proibita dal regime nazista.
A conclusione l’intervento video dello scrittore Paolo Di Paolo: “Contagiamo la nostra memoria di lettori e accendiamo la luce delle parole. Le parole vanno usate e ben articolate, sono la cassetta degli attrezzi che ci permette di non essere subalterni, ma indipendenti e liberi. I libri sono gli anticorpi essenziali per non farci ingannare, dalle apparenze”.
Infine la musica e il canto popolare ebraico The Freilach of the Klezmer ha trascinato tutti i presenti in un applauso ritmato accompagnato dal canto.
Un evento che facciamo ogni anno ma in questo momento così pesante e difficile, direi necessario.
Rosa Spera