Conversando di libri nei Caffè

via roma
via roma

Non nego il mio provare profonda tristezza entrando in Via Roma, attraverso vicoli di meraviglia: nelle passeggiate domenicali di anni fa lì trovavo voci, parole, amici… persone in cammino.

Il bar Gelè era sempre gremito di gente desiderosa di dirsi, raccontarsi… innamorarsi.
Voci, suoni, incontri non ci sono più… un grande silenzio e il caffè pasticceria deserto…

Mariella a voce alta mi racconta di lei bambina…
La zia, le scalette di ferro e lei sul filo dei tetti a camminare.

il bar pasticceria Gelè
il bar pasticceria Gelè

Solo nel poi, osservare pian piano riempirsi quel meraviglioso salotto di volte a vela e tappezzerie fiorite, ha fatto tornare in me un sorriso:
la magia del libro ricostruisce relazioni… ri-unisce di nuovo comunità tra sguardi e ascolti. Questo è meraviglioso e, meravigliosa è anche la lettrice che leggera e con modi intelligenti (che san guardare i vari aspetti di un romanzo interrogandosi e interrogando) offre a noi quel libro che ama ed è in quell’offerta “per tutti/e” che abita l’azione successiva: rileggere con nuove consapevolezze.
(a me sempre poco interessa la lezione magistrale che purtroppo ha allontanato… isolandoci come lettori… preferisco passeggiare con Ipazia, ed imparare, e chiedere).

Diversa l’impronta del giovane nel proporre le opere liriche…
La sua giovinezza però, mi ha in qualche modo affascinata e interrogata: quell’amore verso la letteratura chiuso e timido… che tratteneva, tosto, voli pindarici dei quali, son sicura, è capace… ma, essere sotto lo sguardo del Maestro non è semplice.
No, non lo è…
(forse, da disobbediente che sono, spero in una sua liberazione).

Comunque, grazie dal cuore… anche perché ogni incontro che ci vede insieme tra i tanti “fare” è una continua crescita d’energie sempre legato a quello che è accaduto, ieri, inserito nell’oggi e promessa per una collaborazione che avverrà domani: una strada di buone collaborazioni nella moltitudine di carismi associativi che ci animano.

“La marea era alta, quasi del tutto cessato il vento, e poiché si scendeva, in favor di corrente, verso la foce, altro non rimaneva che fermarci e attendere il riflusso.” (Conrad)

… Grazie per le occasioni date a noi persone libro del Valdarno – ancora poco conosciute nel territorio: per dirci per dirvi “Noi siamo…”

Ed ora mi beo nei versi a noi dedicati in modo estemporaneo e inaspettato in quella voce elevata da un pubblico attento e capace di un silenzio d’ascolto fitto e intenso:

Orsù vieni, sorella mia! Vieni, ti prego,
Presto, mettiti il tuo abito silvestre,
E non portar libri, ché questo giorno
(ma porta la tua voce che dice libri a memoria)

Ma vi devo ridire grazie?

Un grazie particolare a Rossella e a Lorenza, le nostre bibliotecarie, sì… però: nella fiducia accogliente… si sta bene!

Un abbraccio, Buc

Montevarchi
Montevarchi

[Le persone libro del Valdarno hanno partecipato a una iniziativa culturale – in collaborazione con l’associazione “Amici della Biblioteca”- che coinvolgeva, come luoghi di ascolto, diversi Caffè di Montevarchi].

Cosa ne pensi?